Giovani, lavoro, ricostruzione e infrastrutture. È il tema che Cigl, Cisl e Uil hanno scelto insieme alla Chiesa di Rieti per vivere il Primo Maggio a Cittareale. «Un luogo – ha spiegato don Valerio Shango – che per noi rappresenta tutta l’area colpita dal sisma». Non a caso, aprendo la manifestazione, il direttore dell’Ufficio diocesano Problemi Sociali e Lavoro ha chiesto ai presenti un minuto di silenzio per per ricordare i fratelli e le sorelle portati via dal terremoto. «Non dimenticare questo dramma – ha aggiunto il sacerdote – deve aiutarci a ritrovare tutti insieme la forza della speranza».
Sul tavolo ci sono temi concreti ancora irrisolti, come l’allargamento della Salaria e il collegamento ferroviario tra Rieti e Roma. Ma soprattutto il futuro dei giovani, sui quali si converge ogni ragionamento. «Nella locandina ci sono cinque bambini», ha spiegato don Valerio: «due rappresentano i migranti». Una fotografia del contesto locale e nazionale, che possono accogliere a patto di saper risolvere allo stesso tempo i problemi di chi è nato e nasce sul territorio e di chi arriva da lontano. E la ricetta è il lavoro, «che dà dignità a ciascuno». Un richiamo alla ad essere solidali con chi lo ha perso, con chi fugge dalla miseria e lo cerca da noi, con tutti i ragazzi senza occupazione che non riescono a costruire una famiglia. E poi «con gli imprenditori e gli agricoltori, con tutti quelli che faticano per dare dignità e speranza, che sanno creare lavoro e permettono sviluppo e crescita».